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Cambogia: la magia dei monsoni

  • Immagine del redattore: Chiara Ramadori
    Chiara Ramadori
  • 1 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

La Cambogia trova nella stagione delle piogge la sua incantevole trasformazione. 

Mentre il mondo si prepara a vivere la calura dell'estate, la stagione delle piogge si abbatte sullo stato, portando con sé una serie di meraviglie naturali e folcloristiche che incantano i turisti e i locali, testimoni fortunati di “tradizioni climatiche” che affondano le radici nei secoli.


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Il periodo delle piogge in Cambogia, che va da maggio a ottobre, è segnato dai monsoni che con la potenza dei loro venti e le piogge torrenziali, disegnano un paesaggio da fiaba pluviale. Il cielo si tinge di sfumature grigio azzurre, e in un attimo, sembra promettere nuove vite; le terre impregnate d’acqua, esplodono in un verde acceso. 

In questo clima, la Cambogia si mostra in tutta la sua bellezza incontaminata, lontana dal turismo di massa, si rende capace di rivelare angoli nascosti, avvolti in una coltre profumata di muschio e petricore.


La natura e il divino


Durante la stagione delle piogge, i templi di Angkor sembrano immergersi in un'aura di mistero: l'ombra delle pietre bagnate dai rovesci, diventa un velo di nostalgia, tanto scura e cupa quanto affascinante. 

L’eco dei passi rimbombanti che si perdono tra le rovine è una melodia che accompagna

gli avventori in un viaggio nel tempo


La pioggia che cade sulle grandi colonne di questi complessi non è solo acqua che bagna le pietre, ma un segreto che si sussurra da millenni, una pioggia caduta  all'ombra di Dèi e di re. Il silenzio che avvolge queste meraviglie, interrotto solo dal rumore delle gocce, è il respiro di una civiltà che riesce ancora a vivere negli occhi di chi la osserva assorto e incantato.


Per i cambogiani la pioggia è vista come una benedizione che nutre la terra e rinnova la vita: un momento sacro in cui le persone si raccolgono in preghiera, rinnovando il legame con il divino.

Mentre la pioggia batte incessante sulla terra, i fiumi cambogiani si gonfiano, scorrendo potenti verso il mare. Il Tonle Sap, il lago più grande del Sud-Est Asiatico, diventa un luogo di straordinaria bellezza. Le sue acque salgono fino ad avvolgere la terra circostante. I villaggi galleggianti, che durante il resto dell'anno sono sommersi dalla siccità, riemergono con la pioggia, creando un quadro vivente di una vita che si adatta straordinariamente e prospera in simbiosi con le acque. 


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Il ciclo della vita


In queste terre, la pioggia è una vera e propria danza che unisce uomo, natura e divinità. Ogni goccia che cade celebra la rinascita della terra e il ciclo della vita. In molte leggende cambogiane, la pioggia è considerata il dono di divinità benevole che danno la vita alle terre e alle persone, assicurando il raccolto e la prosperità.


Per il turista che si avventura in Cambogia durante la stagione delle piogge, l'esperienza è sfidante, immersiva e straordinaria. Non è la tipica stagione turistica, con il caldo (troppo) e il sole accecante che attirano le folle, ma è una stagione in cui ogni luogo si rivela nel suo stato più autentico e poetico

Le piogge danno spazio a momenti di quiete in cui i locali mostrano la quotidianità: passeggiare sotto la pioggia tra le rovine di Angkor; assaporare i suoni della natura; sentire i clacson dei motorini; le ruote che tagliano le pozzanghere; un caotico, dolce sciabordio; coprire la bellezza dei villaggi galleggianti mentre il Tonle Sap diventa un mare in tempesta. Un'esperienza che non ha eguali. 


Chi sceglie di visitare la Cambogia in questo periodo riesce a ficcare il naso nella vera essenza del paese, fatto di pomeriggi piovosi e mattine accecanti di sole. 

E le notti cambogiane sono altrettanto magiche, con le luci fioche delle lanterne che irradiano dai buffi e improbabili karaoke, il suono della pioggia che batte sui tetti di eternit e che si intreccia allo squittio dei gechi, pronti a dare ritmo alla notte. 

L’odore della terra bagnata si disperde nelle passeggiate notturne creando un mosaico al limite del surreale. 


La Cambogia, che tenta di fare capolino alla modernità, con il suo folklore antico e le sue tradizioni secolari, offre un'opportunità rara di connettersi con la terra e con la sua meravigliosa gente, riscoprendo l'importanza dello scorrere del tempo ed interrogarci a cosa vogliamo dedicarlo.


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